04/07/25

Esplosione devastante in un distributore di GPL a Roma.

  


A Frosinone, un anno fa, è stato scongiurato il potenziale analogo rischio legato al biodigestore, grazie alla mobilitazione dei cittadini.

Il 4 luglio la violenta esplosione di un distributore di GPL ha colpito il quartiere Prenestino a Roma, in via dei Gordiani, L’incidente, avvenuto durante le operazioni di scarico del gas a causa presumibilmente di una perdita, ha provocato almeno 45 feriti, di cui due in gravi condizioni, e danni significativi agli edifici circostanti. Circa 200 persone sono state evacuate.

Un episodio drammatico che riporta l’attenzione sul tema della sicurezza e sulla necessità di una pianificazione attenta, soprattutto quando si parla di impianti industriali in aree urbane.

A Frosinone, esattamente un anno fa, il 10 luglio 2024, è stato ufficialmente archiviato il progetto per la realizzazione di un biodigestore nella zona di Selva dei Muli. Si trattava di un impianto da oltre 50.000 tonnellate l’anno di FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), con una produzione stimata di oltre 4 milioni di metri cubi di biogas e uno stoccaggio previsto di oltre 5.000 m³, in un’area a pochi passi da scuole, abitazioni e stabilimenti soggetti alla Direttiva Seveso III.

Il Comitato Tecnico Regionale (CTR) dei Vigili del Fuoco aveva evidenziato, già nel corso del procedimento, gravi criticità nella gestione del rischio e nella pianificazione territoriale da parte del Comune di Frosinone: mancava l’Elaborato Tecnico sul Rischio di Incidente Rilevante (ERIR), documento obbligatorio, e non era stato espresso alcun parere sulla compatibilità territoriale dell’impianto. Nonostante le sollecitazioni, l’amministrazione comunale non ha fornito alcun parere tecnico strutturato.

Il Comitato No biodigestori a Frosinone - Valle del Sacco ha lavorato con determinazione per portare alla luce queste problematiche, pubblicando già nel luglio 2023 il parere del CTR, partecipando ai tavoli tecnici in Regione e informando puntualmente la cittadinanza. Grazie alla mobilitazione civica il progetto è stato fermato.

L’archiviazione del biodigestore non è stata un evento casuale, ma il risultato di un’azione collettiva fondata su dati, documenti ufficiali e una forte volontà di tutela del territorio. Una vittoria che dimostra quanto l’impegno dei cittadini possa incidere concretamente sulle scelte che riguardano la sicurezza e la salute pubblica.

Il Comitato No biodigestori a Frosinone - Valle del Sacco ribadisce oggi, alla luce di quanto accaduto a Roma, che i rischi connessi a certi impianti non sono ipotesi astratte.

Avevamo ragione a opporci e continueremo a vigilare.

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