04/07/25
Esplosione devastante in un distributore di GPL a Roma.
10/04/25
💣"NO ALLA PRIMA FABBRICA DI ARMI PER RE-ARM EUROPE"🔥 Mobilitazione di Mamme da Nord a Sud.
"NO ALLA PRIMA FABBRICA DI ARMI PER
scrivendo: "ADERISCO alla PROTESTA NO ALLE FABBRICHE DI MORTE NE’ QUI NE’ALTROVE.”
20/03/25
Termovalorizzatore di San Vittore del Lazio: OK della Soprintendenza per la quarta linea.
Revocato il fermo lavori della 4^ linea dell’inceneritore di Acea Ambiente a San Vittore del Lazio.
La notizia non ci coglie di sorpresa, perché la Regione Lazio, con un piano rifiuti 2020-2025 ormai in scadenza, ha mantenuto la stessa vecchia strategia di smaltimento – inceneritori e discariche – puntando su nuova impiantistica: potenziamento di San Vittore e un nuovo inceneritore ad Albano per bruciare la monnezza di Roma e non solo, proprio in una fase in cui il nostro Paese avrebbe invece urgente bisogno di recuperare materie prime anziché distruggerle.
Apprendiamo infatti che riprenderanno i lavori per la realizzazione della 4^ linea dell’impianto di proprietà di Acea.
Il 18 marzo la Soprintendenza archeologica di Frosinone e Latina ha notificato il provvedimento di revoca del fermo dei lavori, con alcune prescrizioni.
La decisione è stata presa in quanto “non sono emersi indizi concreti e incontrovertibili di danneggiamenti dovuti agli scassi, palificazioni e altri lavori di scavo sinora effettuati nell’area della quarta linea”.
Nel frattempo, le (insufficienti e non sempre efficienti) centraline di monitoraggio di Arpa Lazio hanno certificato che i livelli di polveri sottili nei primi 80 giorni dell’anno, in un’area che comprende la Valle del Sacco e oltre, da Colleferro fino a San Vittore, passando per Frosinone, Ceccano e Cassino, sono fuori controllo.
Alcune centraline hanno già superato i limiti annuali imposti per le PM10. Non è questo che ci “chiede” l’Europa.
Considerando l’immobilismo delle amministrazioni locali e le autorizzazioni per la messa in esercizio di nuovi impianti ad alto impatto ambientale da parte della Regione Lazio è facile prevedere che il 2025 regalerà, per il terzo anno consecutivo, agli abitanti della provincia di Frosinone il “privilegio” di vivere nella zona più inquinata d’Italia, in una delle aree più compromesse d’Europa.
06/02/25
#Smog: Emergenza Senza Fine nella Valle del Sacco
#Smog:
Emergenza Senza Fine nella Valle del Sacco
A due anni dall’insediamento
dell’attuale amministrazione, Frosinone mantiene, per il secondo anno
consecutivo, il primato negativo di città con il più alto livello di polveri
sottili in Italia.
Il grafico che segue, (Fonte
Innovhub – Stazioni Sperimentali)
mostra un confronto delle emissioni di vari combustibili (espresso in g/GJ, grammi per gigajoule), evidenziando come:
-
Il gasolio da riscaldamento emetta polveri sottili 2,5
volte più del metano;
-
La legna ne emetta oltre 6.000 volte più del metano;
-
Il pellet A1, usato in stufe di alta gamma, emetta
circa 600 volte più, mentre in stufe di bassa gamma la cifra arriva a 1.000
volte di più;
-
Il pellet di tipo A2, utilizzato in stufe a bassa
gamma, porta a un incremento delle emissioni fino a 2.100 volte di più rispetto
al metano.
Inoltre, secondo fonti ufficiali
(ISPRA), il traffico veicolare ha un impatto relativamente limitato nella
formazione di PM primario e secondario (vedi l’immagine che segue), rispetto al
riscaldamento.
È quindi cruciale affrontare in modo sistematico tutte le principali fonti di inquinamento per ridurre le emissioni complessive e migliorare la qualità dell’aria.
Cosa sta facendo l'Amministrazione
per contrastare l'inquinamento, che sta causando gravi problemi di salute nella
popolazione, come evidenziato dal progetto Indaco, l'indagine epidemiologica
condotta da DEP Lazio?
L’intenzione di ridurre il numero
di auto in città (cit. sindaco Mastrangeli),
è una proposta che potrebbe
rivelarsi utile, ma deve andare di pari passo con il controllo delle fonti di
inquinamento più rilevanti, come i sistemi di riscaldamento pubblici e privati.
L’Amministrazione deve attivare
controlli e verifiche tecniche, coinvolgendo anche gli organi consiliari e le
commissioni competenti in materia. Solo con un intervento congiunto di misure
tecniche e scelte politiche mirate sarà possibile affrontare seriamente le
problematiche ambientali che finora sono state troppo spesso trascurate. Bisogna
proporre ricerca di incentivi, per far sì che le vecchie caldaie a legna e
pellet possano essere sostituite con nuove pompe di calore, meno impattanti
sull'ambiente. Per concludere, non è sufficiente ed appagante aver sostituito
le vecchie caldaie a gasolio di competenza del Comune ma, occorre indurre anche
la Provincia ed altri, a sostituire quelle di propria competenza.
Frosinone 26 Gennaio 2025
Il coordinamento di:
- Comitato No Biodigestore a Frosinone – Valle del Sacco
- Comitato residenti Colleferro
- Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola - Anagni
- Blog Frosinone Bella e Brutta
Esplosione devastante in un distributore di GPL a Roma.
A Frosinone, un anno fa, è stato scongiurato il potenziale analogo rischio legato al biodigestore, grazie alla mobilitazione dei cittadi...
