Frosinone, lo smog fa male: effetti collaterali delle polveri sottili nella città più inquinata d’Italia
Ed ecco così che l’approvazione del progetto, con carenza d’istruttoria e inadempienze della amministrazione comunale, si fa sempre più vicina.
Tale sventurata ipotesi troverebbe conferma nella prospettiva di voler avviare indagini conoscitive sullo stato di salute dei residenti “per acquisire i dati sanitari relativi il prima e il malaugurato dopo insediamento del biodigestore”.
L’indagine, volontaristica ed effettuata da soggetto privato, è irrilevante per il procedimento autorizzativo in corso e, in una confusione di ruoli e competenze, di nessun ausilio al corretto iter procedurale. A tal proposito giova invece evidenziare come di recente siano stati resi pubblici gli esiti – disastrosi ed allarmanti – del nuovo studio epidemiologico del programma regionale Eras Lazio sulla popolazione che vive vicino ad impianti di trattamento dei rifiuti. Anche questo terzo studio, nell’esaminare la situazione di 9 discariche laziali, non prende in considerazione quella di Frosinone. Al momento non conosciamo i motivi di tale esclusione e lo vorremmo sapere dall’Amministrazione comunale.
Del resto, come appena richiamato e più volte ribadito, innumerevoli studi ufficiali, condotti dal Ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, offrono risultati inequivocabili sulla condizione sanitaria della popolazione di Frosinone e solo i risultati del monitoraggio Arpa Lazio delle polveri sottili attestano la qualità dell’aria allo Scalo, che già senza l’incremento dato dall’impianto di cui trattasi “regala” a Frosinone il primato di città più inquinata d’Italia.
Prevale il convincimento che il Sindaco, in qualità di prima autorità sanitaria del territorio, e i consiglieri comunali, che condividono la responsabilità della salute dei concittadini, continuino a non occuparsene e a omettere di assumere gli atti dovuti per legge e compresi nel ruolo decisionale affidato loro dagli elettori. Tali azioni sono le sole in grado di influire sul destino del procedimento.
Se questa Amministrazione Comunale volesse impedire veramente l’autorizzazione del biodigestore, proposto certo non per il bene del nostro territorio, dovrebbe agire in modo trasparente, esercitando correttamente il proprio ruolo di responsabilità a tutela della cosa pubblica, senza cercare con inutili espedienti di “mettere la polvere sotto al tappeto”.
A Frosinone di polveri ce ne sono già a sufficienza.
- Coordinamento del Comitato NO biodigestore Frosinone – Valle del Sacco
- Cittadini della Valle del Sacco, Sgurgola-Anagni.
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