MASTRANGELI NON FERMA IL BIODIGESTORE
Nel 2021, la precedente amministrazione del Comune
di Frosinone scriveva: "Non si ritiene, in via preliminare, che si
possa esprimere parere positivo rispetto alla localizzazione dell'impianto di
produzione di biometano". Quella attuale mette la testa sotto la
sabbia come lo struzzo e non si esprime sulla compatibilità territoriale
dell’impianto di biodigestione, rischiando l'autorizzazione.
Frosinone:
Aggiornamenti sull’impianto di biodigestione anaerobica della società Maestrale
Ancora una volta, il Comune di Frosinone,
non risponde non solo ai cittadini riuniti nel Coordinamento No Biodigestori a
Frosinone – Valle del Sacco, ma neanche ad uno dei soggetti pubblici
partecipanti alla Conferenza di Servizi, il “tavolo” istituzionale competente ad
acquisire atti e pareri per il rilascio delle autorizzazioni regionali.
Stiamo parlando dell’impianto di
biodigestione previsto in Via Antonello da Messina 2, a Frosinone, in
prossimità del casello autostradale, dove arriveranno 160 tonnellate di rifiuti
umidi (FORSU) al giorno per 312 giorni/anno, contro le 16 tonnellate prodotte
quotidianamente dai cittadini, con un via vai di Tir in entrata ed uscita, che
faranno peggiorare ulteriormente i già pessimi dati sulla qualità dell’aria,
soprattutto in zona Scalo.
Ma vediamo cosa è accaduto attraverso i
vari passaggi.
Direttiva Seveso, rischio di incidente
rilevante
Nel
Comune di Frosinone insistono 3 impianti soggetti a rischio di incidente
rilevante. In questo caso, come ricorda il CTR dei Vigili del Fuoco della
Regione, il Comune dovrebbe redigere l’Elaborato Tecnico Rischio di Incidente
Rilevante (ERIR) che, oltre ad indicare all'esterno dello (o degli)
stabilimento i pericoli in caso di evento, dovrebbe consentire il piano di
intervento o di evacuazione in coordinamento con la Protezione civile. L’ERIR
serve a stabilire quali nuovi impianti potrebbero essere incompatibili con
quelli esistenti, che potrebbero aumentare la magnitudo dell'evento. Inoltre
tale documento consente al Comune di esprimere il proprio parere di
compatibilità e quindi di programmare e tutelare il territorio e le attività
esistenti nel caso di nuovi progetti e quindi ridurre il pericolo, oltre
all'inquinamento.
Il
Comune di Frosinone invece, ha disatteso l’invito pervenuto dalle autorità
competenti ed ha rinunciato ad esprimere il proprio parere sulla compatibilità
territoriale dell’impianto: se lo avesse fatto avrebbe potuto introdurre
elementi di cautela e di protezione dell’ambiente, della sicurezza e della
salute dei cittadini, aspetti questi che sono stati completamente trascurati in
quanto su essi il CTR non ha competenza.
Termini del procedimento scaduti
La Maestrale - che ha presentato nel 2019
il progetto per il trattamento di 50.000 tonnellate anno di frazione organica
del rifiuto solido urbano – ha dato atto che i termini del procedimento di
valutazione di impatto ambientale (VIA) sono ampiamente scaduti, cosa che
abbiamo fatto presente per iscritto anche noi, per ben tre volte, alla Regione.
Abbiamo rivolto la medesima istanza al Comune affinché intervenisse presso la
Regione, senza sortire alcun risultato.
Lo scorso 7 febbraio la Società ha
sollecitato nuovamente la Regione a convocare, entro 15 giorni, la seconda
parte della terza Conferenza di servizi - la c.d. decisoria - ribadendo che in
difetto avrebbe agito giudizialmente per la tutela dei propri interessi.
Ma nonostante l’istanza della Società e la
nostra richiesta a Regione e Comune, entrambi gli Enti hanno volutamente
ignorato la richiesta di archiviazione del procedimento di VIA per scadenza dei
termini.
La politica dello struzzo
È da più di quattro anni che questo
Coordinamento segue la Conferenza di servizi presentando osservazioni e
informando i cittadini sulle criticità dei passaggi procedurali e sugli impatti
negativi dal punto di vista ambientale, sanitario e sociale del progetto.
E mentre la politica pare essersene
interessata solo in prossimità dell’ultima campagna elettorale, questo
Coordinamento ha continuato a seguire l’iter amministrativo e ritiene che i
cittadini possano “ringraziare” le ultime due Amministrazioni comunali per
quanto non è stato fatto per contrastarlo seriamente.
La nuova maggioranza, che in Consiglio
comunale non si è mai espressa sul biodigestore, adotta la politica dello struzzo,
con l’intento di vanificare l’impegno politico assunto dal precedente Consiglio
del 30 marzo 2022 – come risulta dal verbale di seduta - che, all’epoca, votò
all’unanimità contro il biodigestore. Da allora ad oggi nessuna azione è stata
adottata per fare chiarezza e nessuna parola contraria è stata pronunciata.
La politica del gambero
Esattamente tre anni fa, era il 20
Febbraio 2021, il Comune di Frosinone, in considerazione delle valutazioni
emerse nel corso della riunione della Commissione Consiliare dell'Ambiente,
aveva espresso un parere preliminare non favorevole proprio sull’area indicata
dal proponente.
Sarebbe stata questa una occasione
eccellente oltre che obbligatoria per il Comune di esprimere parere definitivo
in termini trasparenti e coerenti a tali premesse, mantenendo fede a quanto più
volte ribadito dall’attuale maggioranza durante una campagna elettorale che ha
visto il tema biodigestore al centro di aspre polemiche.
Oggi la scelta tanto ponderata quanto
scellerata dell’Ente di non rispondere alla richiesta di parere definitivo sulla
compatibilità territoriale dell’impianto conferma i nostri timori:
l’Amministrazione Mastrangeli non ha dato seguito agli impegni elettorali e non
ha mostrato con atti la volontà di fermare l’impianto.
La Sua amministrazione può e deve mettere
in campo tutte le azioni necessarie per evitare questo impianto fortemente
impattante per la salute dei suoi concittadini e salvaguardare il diritto delle
giovani generazioni a vivere in un ambiente salubre.
Coordinamento
del Comitato NO biodigestore Frosinone - Valle del Sacco
Comitato
residenti Colleferro
Cittadini
della valle del Sacco Sgurgola-Anagni
Frosinone, 20 febbraio 2024
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Comitati locali: “Mastrangeli non ferma il biodigestore”
Biodigestore Frosinone, parere favorevole dal comitato tecnico regionale
FROSINONE: IL SILENZIO DELL’AMMINISTRAZIONE SUL BIODIGESTORE
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LABRIOLALAB
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