Si costituisce il COMITATO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E TERRITORIO SELVA DEI MULI FROSINONE
Il 22 aprile scorso, si è ufficialmente costituito il “COMITATO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E TERRITORIO SELVA DEI MULI FROSINONE”, a cura di cittadini di Frosinone residenti nel territorio di Selva dei Muli, Lestre del Cerro, Selvotta, Selva Casarino, Zona Scalo, Corso Lazio.
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In bocca al lupo
Il Comitato No biodigestori a Frosinone - Valle del Sacco ha accolto con soddisfazione la notizia della costituzione del nuovo Comitato per la tutela della salute e territorio Selva dei Muli.
Un altro sano esempio di cittadinanza attiva che si unisce e si mobilità per difendere il proprio territorio dai ripetuti e continui attacchi all'ambiente, già abbondantemente danneggiato, dalle repentine ed insane attività esistenti.
Mentre gli organi competenti, dal Ministero della Salute, passando per ISS, Dep Lazio, ISPRA e ARPA certificano i danni sanitari causati sugli abitanti dallo stato di contaminazione del SIN della Valle del Sacco, Regione Lazio e amministrazioni locali non se ne fanno carico con azioni coerenti e conseguenti.
Siamo disponibili ad unire le forze e collaborare, in una rete di cittadini, comitati ed associazioni, per il comune obiettivo:
difendere la salute dei cittadini ed informarli, ostacolando la nascita di ulteriori fonti inquinanti.
Nessun impegno è gravoso se il fine è il bene della nostra comunità, che ci vedrà condividere con voi l’obiettivo di un futuro migliore per i nostri giovani.
Buon lavoro dal Coordinamento:
- Comitato NO biodigestore Frosinone - Valle del Sacco
- Comitato residenti Colleferro
- Cittadini della valle del Sacco Sgurgola-Anagni
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Cosa c'è di importante nell'area di
Selva dei Muli
INOLTRE....
L'area di Selva dei Muli nel terzo millennio A. C. era sede di un insediamento dell’Eneolitico. Durante gli scavi per l'interporto è emerso un villaggio, uno dei più grandi del centro Italia. Del villaggio però non resta che una pubblicazione scientifica di Manuela Cerqua (*) nella quale, peraltro, lo si definisce in questi termini: “L'insediamento si impone nel panorama di questo contesto geografico e culturale per la sua eccezionale estensione (circa 8 ha) e per la presenza di un importante opera difensiva perimetrale costituita da un fossato e da una triplice palizzata. La funzione difensiva di queste strutture appare inconfutabile e al momento sembra non trovare eguali nella penisola italiana”. Eppure, nel Museo Archeologico di Frosinone sono conservati solo i materiali di uno scavo precedente, condotto nel 1981 da Italo Biddittu. Ma non solo, nel corso degli scavi per l'interporto, finanziati dalla stessa società, è emersa <<una struttura in opera quadrata in grandi blocchi di tufo>> di epoca romana repubblicana. Forse una villa. Ma anche di questa struttura non si è saputo più nulla.
(R.C.) Editoriale Ciociaria Oggi
...e molto ancora di storico.
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