Annunciato dal sottosegretario Bignami a gennaio 2024, il PNA (Piano Nazionale Aeroporti) viene ancora dato per disperso. Nel PNA 2022, dei nuovi scali di Frosinone e Viterbo, nemmeno una traccia ma dal 2020 sono tornati a parlarne.
Di recente circolano notizie insistenti su incontri e annunci fumosi per l’aeroporto di Frosinone.
L'area? Sempre la stessa, o forse no.
I tempi? 4-5 anni, o magari mai.
Gli attori? Cambiano quanto serve per fare confusione. Il consenso è unanime, certo, trasversale a tutte le forze politiche.
È stato "divertente" ricostruire le vicende di questo progetto fallimentare, nato nel 2000 e da subito giudicato incompatibile per le criticità del territorio. Costato 3,4 milioni di euro di fondi pubblici, ha visto da sempre gli enti coinvolti (ADF SpA, ASI, Regione Lazio, Ministero dei Trasporti, ENAC, Comuni locali, CCIA) in netto contrasto, riuscendo però a espropriare 300 ettari di terreni, per fini mai chiari e, infine, a liquidare l’ADF S.p.A. nel 2014. Solo lo scorso anno i responsabili della società sono stati assolti. Che sorpresa!
Ma la tecnologia corre più veloce della realtà, e ora ci tocca immaginare futuristici velivoli elettrici, silenziosi e non inquinanti che sfrecciano nei nostri cieli... già pronti, nei fumetti.
E per la logistica? Telecinesi, probabilmente. Noi, del resto, abbiamo poca immaginazione.
Nel frattempo, i veri problemi – salute pubblica e degrado ambientale – sono sempre qui. Dal 2005, la Valle del fiume Sacco è in stato di emergenza, ma noi, ancora ogni giorno, siamo alle prese con il "bollettino di guerra" delle polveri sottili, con il traffico impazzito, il BRT e con quella tragedia che sono i treni pendolari per Roma e Napoli. E mentre ascoltiamo storie di malattie e morti premature, migriamo per curarci e ci chiediamo perché certe indagini epidemiologiche, pagate con i nostri soldi, restino segrete.
Immaginiamo un futuro bellissimo, ma probabilmente saranno i nostri pronipoti – se mai ne avremo, tra emigrazione e infertilità maschile – a viverlo, lontano da qui.
Sorridiamo, sapendo già come andrà a finire. L’ennesimo tentativo di "migliorare" fallirà, ma non per tutti. Qualcuno ci guadagnerà subito, con i soliti benefici a brevissimo termine. E noi, beh, continueremo a comprare l’acqua in bottiglia in attesa della bonifica del fiume Sacco.
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