10 luglio 2024 una data da non dimenticare!
Nel video alcune dichiarazioni di Ina Camilli e Luciano Bracaglia
del Coordinamento dei Comitati
CONTRO IL BIODIGESTORE HANNO VINTO I CITTADINI DELLA VALLE DEL SACCO
Per i comitati è finita la farsa.
Se fosse una partita di calcio folle di tifosi sarebbero in strada per la straordinaria vittoria riportata oggi dai cittadini della Valle del Sacco nella Conferenza di servizi conclusiva sul progetto per la messa in esercizio di un biodigestore.
Dopo poco più di un’ora la Conferenza si è conclusa con il parere non favorevole e l’archiviazione del procedimento da parte della Regione, che ha negato l'autorizzazione all’esercizio dell’impianto (PAUR) sulla base delle posizioni negative espresse da Amministrazioni, Enti e Autorità convocate.
L’archiviazione formalmente è stata motivata dalla mancata integrazione della documentazione richiesta alla società, nonostante la sollecitazione della Regione, sui risultati del piano di caratterizzazione, in quanto atto non derogabile, in un'area che ricade nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) da bonificare. Non è stata inoltre presentata dalla Maestrale srl idonea documentazione relativa ad opere tecniche, idrauliche e manufatti di scarico di rilevanza provinciale, a tutela dell’inquinamento idrico.
Alla riunione odierna, come nelle precedenti, siamo stati ammessi come uditori, il che ci ha permesso, in questi quattro anni e mezzo, di presentare osservazioni (puntualmente ignorate) e ben 4 richieste di archiviazione del procedimento. Abbiamo depositato atto di diffida, chiesto il ricorso ai poteri sostitutivi e trasmesso segnalazione all'Anac.
L’iter regionale si è rivelato discutibile in più passaggi, tra omissioni, rinvii e proroghe concesse al proponente, oltre i limiti di legge, per dargli modo di sopperire alle carenze progettuali e documentali.
Oggi prendiamo atto che la richiesta di archiviazione del Coordinamento NO Biodigestori - Valle del Sacco era l’unica decisione da prendere ed ancora una volta abbiamo sottolineato come queste forzature da parte della Regione non abbiano tuttavia coinvolto altre Amministrazioni interessate, che hanno dimostrato correttezza e competenza della propria funzione pubblica, svolta nel rispetto delle procedure.
Resta inoltre agli atti che il Sindaco di Frosinone non ha espresso il parere sanitario obbligatorio, con prescrizioni motivate (ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto 7 luglio 1934, n. 1265 (Testo unico delle leggi sanitarie, richiamati nel Codice ambientale n. 152/2006 all'art. 29-quater e nella Legge comunitaria del 20 novembre 2017, n. 167).
Peraltro, se il Comune voleva incidere sulla decisione finale, avrebbe potuto approvare la variante urbanistica in base alla Direttiva Seveso, di emanazione europea, per la prevenzione e il controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose.
Oggi non vinciamo solo una battaglia lunga ed estenuante per la difesa della Valle del Sacco e che abbiamo condotto fino alla fine, nonostante la sproporzione delle forze in campo. Abbiamo trovato molti muri di gomma, omertà, ambiguità, connivenze, indifferenza e superficialità, soprattutto nelle forze politiche e sociali del territorio. Abbiamo però ricevuto anche sostegno e fiducia in quanti hanno creduto che la battaglia andasse portata avanti e li ringraziamo per averci incoraggiato.
Questo Coordinamento consegna alla città una vittoria fatta di impegno costante, portato avanti senza mai abbassare la guardia, impegno ignorato anche da chi, apertamente o silenziosamente, è andato in soccorso delle Amministrazioni procedenti anziché dei cittadini.
Nessuna giustificazione per i soggetti coinvolti, che ci sono sembrati muoversi su un palcoscenico con un gioco delle parti per mistificare e confondere i fatti, ma non di teatro si tratta. Siamo nel bel mezzo del SIN Valle del Sacco, condannato a subire da decenni le conseguenze del disastro ambientale, mentre si continua impunemente ad inquinare non solo i suoli, ma anche le matrici di acque e aria.
Per i suoi Amministratori pubblici, la città di Frosinone merita gli inganni e i raggiri di cui è stata oggetto.
C’è molto da ricostruire, soprattutto a livello di cittadinanza attiva, per non lasciare a questa politica di continuare a compromettere il futuro della nostra comunità, che assisterà ad un drastico peggioramento della qualità della vita, i cui danni sociosanitari ed ambientali emergono da studi di Istituzioni pubbliche, che si preferisce non socializzare troppo.
Ricordiamo che l’impianto era destinato alla produzione di biometano ottenuto dal trattamento anaerobico della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Frosinone, in Via Antonello da Messina 2, da parte della Maestrale srl.
Il biodigestore sarebbe stato alimentato con 50 mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno, estensibili da progetto a 90 mila, trasportati su gomma, un quantitativo dieci volte superiore a quello prodotto dalla città di Frosinone, a circa 1 km da Corso Lazio e dell’erigendo ospedale privato.
La società potrà presentare un nuovo progetto dopo ovviamente che il sito sarà stato messo in sicurezza rispetto alle matrici ambientali oggi compromesse.
Frosinone, 10 Luglio 2024
Il Coordinamento:
- Comitato NO biodigestore Frosinone - Valle del Sacco
- Comitato residenti Colleferro
- Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola - Anagni
La regione Lazio archivia il Progetto per la costruzione e la messa in esercizio di un impianto di produzione di biometano ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani”, Comune di Frosinone, località Via Antonello da Messina 2 Società proponente: MAESTRALE srl
da: https://regionelazio.app.box.com/v/VIA-111-2019/file/1588254472602
Conferenza di Servizi relativa al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 27-bis parte II del D.Lgs. 152/2006 “Progetto per la costruzione e la messa in esercizio di un impianto di produzione di biometano ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani”, Comune di Frosinone, località Via Antonello da Messina 2 Società proponente: MAESTRALE srl
Il Rappresentante Unico della Provincia di Frosinone, richiamate le note prott. n. 11890/2024 del 03/04/2024, n. 12098/2024 del 04/04/2024 e n. 22350/2024 del 27/06/2024, considerato che il rilascio del titolo richiesto alla Provincia di Frosinone ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/03 e ss. mm. ii. è per sua natura condizionato alla valutazione:
- dell’espressione da parte degli Enti Coinvolti alla Conferenza di Servizi di che trattasi, competenti al rilascio di autorizzazioni, concessioni, nulla osta o atti di assenso comunque denominati che confluiscono nel procedimento unico di cui all’Allegato 1 del sopracitato Decreto Ministeriale, entro i termini di conclusione della Conferenza dei Servizi stessa;
- dell’espressione di Verifica di Impatto Ambientale;
richiamato il parere della Provincia di Frosinone prot. n. 23749 del 10/07/2024, tenuto conto di quanto rappresentato nella presente seduta della Conferenza di Servizi, di tutte le numerose criticità ancora in essere nel procedimento di che trattasi e dei pareri espressi e sopra dettagliatamente riportati, la Provincia di Frosinone, stante le proprie competenze in merito all’Autorizzazione Unica ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003 e ss.mm.ii., esprime parere non favorevole alla realizzazione ed all’esercizio degli interventi di cui all’oggetto.
Dott. Giovanni Turriziani, Maestrale S.r.l.: Preso atto della nota della Provincia di Frosinone con cui viene prodotto proprio diniego, si contesta la stessa richiamando le motivazioni espresse con la nota del 09/07/2024.
Area V.I.A.. Esauriti gli interventi, preso atto dei sopra riportati interventi e di quanto espresso dalle Autorità intervenute nonché dei pareri agli atti della conferenza, l’Autorità procedente per quanto sopra comunicato procederà con l’archiviazione del procedimento e dichiara conclusi i lavori della conferenza di servizi. (PONTINIA ECOLOGIA E TERRITORIO)
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