09/07/24

I corsari a Frosinone

 

Oggi, 10 luglio 2024, alle ore 10:30, ci collegheremo online, per seguire la terza Conferenza di servizi decisoria (terza parte) per l’approvazione del biodigestore di Frosinone.

Colpo di scena!

Come era prevedibile, la Società proponente dichiara di “non ritenere legittima la richiesta di avvio e/o addirittura conclusione della caratterizzazione del sito (dove sarà localizzato il biodigestore ndr), prima del rilascio del PAUR” e “chiede il differimento della seduta conclusiva della Conferenza di servizi”.

Ora, la Regione Lazio, per ben due volte dopo il 4 aprile, data della precedente seduta, ha ribadito che deve essere completamente ottemperato tale obbligo e che non potrà procrastinarsi la chiusura della Conferenza.

Ad oggi l’attuazione del Piano di caratterizzazione è “rimasta allo stato attuale, senza alcun riscontro da parte della società.”

Non solo, ma la Maestrale srl ha già usufruito di un rinvio e per legge non può richiederne altri e la Regione non può concederglieli.

Sulla nostra contrarietà al biodigestore troverete questi manifesti affissi per tutta la città.

Il procedimento di approvazione del biodigestore è combattuto e controverso: la verità puzza, c’è un cattivo odore di mancanza di rispetto delle regole e di favoritismi che sostengono gli interessi del privato con ricadute completamente sfavorevoli per la città di Frosinone, che, nel SIN, detiene già il primato nazionale per essere la città più inquinata d’Italia.

Noi del Comitato No Biodigestori a Frosinone - Valle del Sacco, saremo presenti alla seduta.


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10 luglio 2024 una data da non dimenticare!


CONTRO IL BIODIGESTORE VINCONO I CITTADINI DELLA VALLE DEL SACCO

Per i comitati è finita la farsa

Se fosse una partita di calcio folle di tifosi sarebbero in strada per la straordinaria vittoria riportata oggi dai cittadini della Valle del Sacco nella Conferenza di servizi conclusiva sul progetto per la messa in esercizio di un biodigestore.

Dopo poco più di un’ora la Conferenza si è conclusa con il parere non favorevole e l’archiviazione del procedimento da parte della Regione, che ha negato l'autorizzazione all’esercizio dell’impianto (PAUR) sulla base delle posizioni negative espresse da Amministrazioni, Enti e Autorità convocate.

L’archiviazione formalmente è stata motivata dalla mancata integrazione della documentazione richiesta alla società, nonostante la sollecitazione della Regione, sui risultati del piano di caratterizzazione, in quanto atto non derogabile, in un'area che ricade nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) da bonificare. Non è stata inoltre presentata dalla Maestrale srl idonea documentazione relativa ad opere tecniche, idrauliche e manufatti di scarico di rilevanza provinciale, a tutela dell’inquinamento idrico.

Alla riunione odierna, come nelle precedenti, siamo stati ammessi come uditori, il che ci ha permesso, in questi quattro anni e mezzo, di presentare osservazioni (puntualmente ignorate) e ben 4 richieste di archiviazione del procedimento. Abbiamo depositato atto di diffida, chiesto il ricorso ai poteri sostitutivi e trasmesso segnalazione all'Anac.

L’iter regionale si è rivelato discutibile in più passaggi, tra omissioni, rinvii e proroghe concesse al proponente, oltre i limiti di legge, per dargli modo di sopperire alle carenze progettuali e documentali.

Oggi prendiamo atto che la richiesta di archiviazione del Coordinamento NO Biodigestori - Valle del Sacco era l’unica decisione da prendere ed ancora una volta abbiamo sottolineato come queste forzature da parte della Regione non abbiano tuttavia coinvolto altre Amministrazioni interessate, che hanno dimostrato correttezza e competenza della propria funzione pubblica, svolta nel rispetto delle procedure.

Resta inoltre agli atti che il Sindaco di Frosinone non ha espresso il parere sanitario obbligatorio, con prescrizioni motivate (ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto 7 luglio 1934, n. 1265 (Testo unico delle leggi sanitarie, richiamati nel Codice ambientale n. 152/2006 all'art. 29-quater e nella Legge comunitaria del 20 novembre 2017, n. 167).

Peraltro, se il Comune voleva incidere sulla decisione finale, avrebbe potuto approvare la variante urbanistica in base alla Direttiva Seveso, di emanazione europea, per la prevenzione e il controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose.

Oggi non vinciamo solo una battaglia lunga ed estenuante per la difesa della Valle del Sacco e che abbiamo condotto fino alla fine, nonostante la sproporzione delle forze in campo. Abbiamo trovato molti muri di gomma, omertà, ambiguità, connivenze, indifferenza e superficialità, soprattutto nelle forze politiche e sociali del territorio. Abbiamo però ricevuto anche sostegno e fiducia in quanti hanno creduto che la battaglia andasse portata avanti e li ringraziamo per averci incoraggiato.

Questo Coordinamento consegna alla città una vittoria fatta di impegno costante, portato avanti senza mai abbassare la guardia, impegno ignorato anche da chi, apertamente o silenziosamente, è andato in soccorso delle Amministrazioni procedenti anziché dei cittadini.

Nessuna giustificazione per i soggetti coinvolti, che ci sono sembrati muoversi su un palcoscenico con un gioco delle parti per mistificare e confondere i fatti, ma non di teatro si tratta. Siamo nel bel mezzo del SIN Valle del Sacco, condannato a subire da decenni le conseguenze del disastro ambientale, mentre si continua impunemente ad inquinare non solo i suoli, ma anche le matrici di acque e aria.

Per i suoi Amministratori pubblici, la città di Frosinone merita gli inganni e i raggiri di cui è stata oggetto.

C’è molto da ricostruire, soprattutto a livello di cittadinanza attiva, per non lasciare a questa politica di continuare a compromettere il futuro della nostra comunità, che assisterà ad un drastico peggioramento della qualità della vita, i cui danni sociosanitari ed ambientali emergono da studi di Istituzioni pubbliche, che si preferisce non socializzare troppo.

Ricordiamo che l’impianto era destinato alla produzione di biometano ottenuto dal trattamento anaerobico della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Frosinone, in Via Antonello da Messina 2, da parte della Maestrale srl.

Il biodigestore sarebbe stato alimentato con 50 mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno, estensibili da progetto a 90 mila, trasportati su gomma, un quantitativo dieci volte superiore a quello prodotto dalla città di Frosinone, a circa 1 km da Corso Lazio e dell’erigendo ospedale privato.

La società potrà presentare un nuovo progetto dopo ovviamente che il sito sarà stato messo in sicurezza rispetto alle matrici ambientali oggi compromesse.

 

Frosinone, 10 Luglio 2024

 

Il Coordinamento:

-          Comitato NO biodigestore Frosinone - Valle del Sacco

-          Comitato residenti Colleferro

-          Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola - Anagni


(CONTINUA: 10 luglio 2024 una data da non dimenticare! CONTRO IL BIODIGESTORE HANNO VINTO I CITTADINI DELLA VALLE DEL SACCO




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