Oggi, 10 luglio 2024, alle ore 10:30, ci collegheremo online, per seguire la terza Conferenza di servizi decisoria (terza parte) per l’approvazione del biodigestore di Frosinone.
Colpo di scena!
Come era prevedibile, la Società proponente dichiara di “non ritenere legittima la richiesta di avvio e/o addirittura conclusione della caratterizzazione del sito (dove sarà localizzato il biodigestore ndr), prima del rilascio del PAUR” e “chiede il differimento della seduta conclusiva della Conferenza di servizi”.
Ora, la Regione Lazio, per ben due volte dopo il 4 aprile, data della precedente seduta, ha ribadito che deve essere completamente ottemperato tale obbligo e che non potrà procrastinarsi la chiusura della Conferenza.
Ad oggi l’attuazione del Piano di caratterizzazione è “rimasta allo stato attuale, senza alcun riscontro da parte della società.”
Non solo, ma la Maestrale srl ha già usufruito di un rinvio e per legge non può richiederne altri e la Regione non può concederglieli.
Sulla nostra contrarietà al biodigestore troverete questi manifesti affissi per tutta la città.
Il procedimento di approvazione del biodigestore è combattuto e controverso: la verità puzza, c’è un cattivo odore di mancanza di rispetto delle regole e di favoritismi che sostengono gli interessi del privato con ricadute completamente sfavorevoli per la città di Frosinone, che, nel SIN, detiene già il primato nazionale per essere la città più inquinata d’Italia.
Noi del Comitato No Biodigestori a Frosinone - Valle del Sacco, saremo presenti alla seduta.
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10 luglio 2024 una data da non dimenticare!
CONTRO
IL BIODIGESTORE VINCONO I CITTADINI DELLA VALLE DEL SACCO
Per
i comitati è finita la farsa
Se fosse una partita di calcio folle di tifosi sarebbero
in strada per la straordinaria vittoria riportata oggi dai cittadini della Valle
del Sacco nella Conferenza di servizi conclusiva sul progetto per la messa in
esercizio di un biodigestore.
Dopo poco più di un’ora la Conferenza si è
conclusa con il parere non favorevole e l’archiviazione del procedimento da
parte della Regione, che ha negato l'autorizzazione all’esercizio dell’impianto
(PAUR) sulla base delle posizioni negative espresse da Amministrazioni, Enti e
Autorità convocate.
L’archiviazione formalmente è stata motivata
dalla mancata integrazione della documentazione richiesta alla società,
nonostante la sollecitazione della Regione, sui risultati del piano di
caratterizzazione, in quanto atto non derogabile, in un'area che ricade nel Sito
di Interesse Nazionale (SIN) da bonificare. Non è stata inoltre presentata dalla
Maestrale srl idonea documentazione relativa ad opere tecniche, idrauliche e
manufatti di scarico di rilevanza provinciale, a tutela dell’inquinamento
idrico.
Alla riunione odierna, come nelle precedenti,
siamo stati ammessi come uditori, il che ci ha permesso, in questi quattro anni
e mezzo, di presentare osservazioni (puntualmente ignorate) e ben 4 richieste
di archiviazione del procedimento. Abbiamo depositato atto di diffida, chiesto
il ricorso ai poteri sostitutivi e trasmesso segnalazione all'Anac.
L’iter regionale si è rivelato discutibile in più
passaggi, tra omissioni, rinvii e proroghe concesse al proponente, oltre i
limiti di legge, per dargli modo di sopperire alle carenze progettuali e
documentali.
Oggi prendiamo atto che la richiesta di
archiviazione del Coordinamento NO Biodigestori - Valle del Sacco era l’unica
decisione da prendere ed ancora una volta abbiamo sottolineato come queste
forzature da parte della Regione non abbiano tuttavia coinvolto altre
Amministrazioni interessate, che hanno dimostrato correttezza e competenza
della propria funzione pubblica, svolta nel rispetto delle procedure.
Resta inoltre agli atti che il Sindaco di
Frosinone non ha espresso il parere sanitario obbligatorio, con prescrizioni
motivate (ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto 7 luglio 1934, n.
1265 (Testo unico delle leggi sanitarie, richiamati nel Codice ambientale n.
152/2006 all'art. 29-quater e nella Legge comunitaria del 20 novembre 2017, n.
167).
Peraltro, se il Comune voleva incidere sulla
decisione finale, avrebbe potuto approvare la variante urbanistica in base alla
Direttiva Seveso, di emanazione europea, per la prevenzione e il controllo dei
rischi di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose.
Oggi non vinciamo solo una battaglia lunga ed estenuante
per la difesa della Valle del Sacco e che abbiamo condotto fino alla fine,
nonostante la sproporzione delle forze in campo. Abbiamo trovato molti muri di
gomma, omertà, ambiguità, connivenze, indifferenza e superficialità,
soprattutto nelle forze politiche e sociali del territorio. Abbiamo però
ricevuto anche sostegno e fiducia in quanti hanno creduto che la battaglia
andasse portata avanti e li ringraziamo per averci incoraggiato.
Questo Coordinamento consegna alla città una vittoria
fatta di impegno costante, portato avanti senza mai abbassare la guardia, impegno
ignorato anche da chi, apertamente o silenziosamente, è andato in soccorso
delle Amministrazioni procedenti anziché dei cittadini.
Nessuna giustificazione per i soggetti coinvolti,
che ci sono sembrati muoversi su un palcoscenico con un gioco delle parti per
mistificare e confondere i fatti, ma non di teatro si tratta. Siamo nel bel
mezzo del SIN Valle del Sacco, condannato a subire da decenni le conseguenze
del disastro ambientale, mentre si continua impunemente ad inquinare non solo i
suoli, ma anche le matrici di acque e aria.
Per i suoi Amministratori pubblici, la città di
Frosinone merita gli inganni e i raggiri di cui è stata oggetto.
C’è molto da ricostruire, soprattutto a livello
di cittadinanza attiva, per non lasciare a questa politica di continuare a compromettere
il futuro della nostra comunità, che assisterà ad un drastico peggioramento
della qualità della vita, i cui danni sociosanitari ed ambientali emergono da
studi di Istituzioni pubbliche, che si preferisce non socializzare troppo.
Ricordiamo che l’impianto
era destinato alla produzione di biometano ottenuto dal trattamento anaerobico
della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel
Comune di Frosinone, in Via Antonello da Messina 2, da parte della Maestrale
srl.
Il biodigestore sarebbe
stato alimentato con 50 mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno, estensibili da
progetto a 90 mila, trasportati su gomma, un quantitativo dieci volte superiore
a quello prodotto dalla città di Frosinone, a circa 1 km da Corso Lazio e
dell’erigendo ospedale privato.
La società potrà
presentare un nuovo progetto dopo ovviamente che il sito sarà stato messo in
sicurezza rispetto alle matrici ambientali oggi compromesse.
Frosinone, 10 Luglio 2024
Il Coordinamento:
-
Comitato NO biodigestore Frosinone - Valle del Sacco
-
Comitato residenti Colleferro
-
Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola - Anagni
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